La storia di Edison, da mendicante a custode di un negozio chic di Milano

Il protagonista di questa storia si chiama Edison Oshobi, un ragazzo nigeriano di 34 anni. Dopo aver lasciato giovanissimo il suo paese, ha vissuto 23 anni in Libia. Sotto il regime del colonnello Gheddafi, nel 2013, ha perso la  moglie Joy e la figlia Gospaua di 2 anni. Dopo due anni si è imbarcato per l’Italia ed è sbarcato a Lampedusa. Da lì approda a Saronno e trova lavoro in un’azienda di materassi. Poi si sposta a Milano; comincia col chiedere l’elemosina in via Torino. Poi viene accolto e sostenuto dai parrocchiani della chiesa di San Giorgio. Trova un alloggio ma non ha di che pagarlo. Torna a fare il mendicante davanti a Peck, la gastronomia chic dei milanesi, in via Spadari. Si offre di controllare le bici di chi entra a mangiare. D’inverno è avvolto in un cappotto troppo grande con il cappello calzato fino al naso, per resistere al freddo. Un giorno trova un portafogli con tanti euro, i documenti e le carte di credito: non ci pensa un attimo, lo consegna al commissariato di polizia che si trova dietro l’angolo. In un’altra occasione si accorge che qualcuno sta rubando qualcosa da Peck e lo segnala ai buttafuori. La parola di un nero che calza un cappotto sdrucito contro quella di avventori scaltri e disonesti che indossano bei vestiti. In tanti non gli avrebbero dato retta. Magari lo avrebbero pure accusato. I questa occasione il signor Peck sorprende tutti. Lo assume come buttafuori. “Basta stare fuori, da oggi guarderai quanto accade in negozio da dentro”. Ora Edison abita in centro, lavora in camicia bianca, giacca nera e papillon da Peck, e grazie alla sua onestà può immaginare per sé un futuro migliore.