Se si insegnasse la bellezza, si fornirebbe un’arma contro la rassegnazione
Ormai è evidente a tutti: i giornali, le tv, la rete, le agenzie di stampa sono diventate delle “chaier des doléances”, un quotidiano monotono elenco di notizie negative, che creano un clima di ansia, sfiducia, pessimismo e amara rassegnazione. Si parla solo di furti, rapine, arresti, truffe, violenze, scontri, omicidi, guerre, degrado, morti. Siamo tutti diventati vittime di un mantra della negatività che crea sdegno, indignazione e purtroppo anche rassegnazione e sfiducia. Il nostro sistema mediatico premia e mette in risalto il conformismo, l’individualismo, l’edonismo, la competizione, la violenza, a scapito della condivisione, dell’altruismo, dell’interesse comune. TV e social sono spesso puntati su persone ansiose di esibire il peggio di sé stessi, quando invece ci sono cittadini aperti, creativi, altruisti che giorno dopo giorno lontano dalle luci della ribalta costruiscono un presente e un futuro più giusto, più dignitoso, più umano. Sono persone comuni che si impegnano nel trasformare le nostre sempre più fragili speranze in solide realtà, con intelligenza, onestà, tenacia e impegno. In Italia e nel mondo c’è uno straordinario esercito silenzioso che combatte ogni giorno solo con il proprio esempio una battaglia di civiltà, eroi sconosciuti di storie bellissime capaci di azioni solidali, che in questo distorto racconto mediatico diventano gesti eroici. Se la normalità è data dal male, essere buoni ed onesti è diventato eroico. Queste storie raccontano la realtà di un paese spesso migliore della classe dirigente che lo governa e dei mass media che lo rappresentano. Noi del Corriere delle buone notizie vogliamo cambiare prospettiva, rappresentare la parte migliore della società, creare una nuova forma mentis. Vogliamo essere la risposta positiva e costruttiva alla polemica, al vittimismo, al disfattismo, al pessimismo, per dare voce e condividere il positivo che ogni giorno manda avanti il mondo. Il nostro compito è setacciare ogni giorno la cronaca, per scovare e dare risalto alle buone pratiche e ai buoni esempi di cui sono pieni il mondo e l’Italia e di cui spesso se ne ignora l’esistenza. Riteniamo un dovere etico e morale dare voce e risalto a quelle associazioni, enti, uomini e donne che nel silenzio e disinteresse di molti contribuiscono a rendere il mondo più sano, più giusto e più bello. Lo facciamo perché riteniamo che dietro ogni buona notizia ci sia uno stimolo emulativo, un seme di speranza e di fiducia costruttiva e generativa. Non ci riteniamo né buonisti, né ingenui, né idealisti, né sognatori, siamo realisti testimoni di quella realtà che ogni giorno dà il meglio di sé per rendere la vita di tutti migliore, l’ambiante più sano, il futuro che ci aspetta più sostenibile. Vogliamo restituire al bene inteso come passione, onestà, slancio eroico, dedizione, impegno, altruismo, il ruolo centrale, decisivo e generativo che nel mondo occupa. Non vogliamo parlare dell’albero che cade, vogliamo mostrare la foresta che cresce. Vogliamo far assaporare ogni giorno la freschezza di un bicchiere mezzo pieno, svelare ciò che accade nella parte luminosa della luna, mostrare che nella politica del magna magna ci sono politici che scelgono di rimanere a dieta, raccontare che nel paese dei luoghi comuni ci sono luoghi in cui ogni giorno accadono azioni straordinarie fatte da persone comuni. Lo facciamo perché riteniamo in questo modo di fare nostre le parole di Peppino Impastato: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà….. bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione, ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore”.
Ezio Avvisati