Seattle: le scuole fanno causa ai social media per i danni provocati ai ragazzi

Lo scorso 6 gennaio le scuole pubbliche della città di Seattle hanno intentato una causa contro i giganti della tecnologia proprietari di TikTok, Instagram, Facebook, Snapchat e YouTube. La tesi che sostengono è che i social media hanno causato dei veri e propri danni alla salute mentale dei ragazzi, e per essi devono essere ritenute responsabili tali società. Sempre più giovani americani sono alle prese con disturbi come l’isolamento sociale, l’ansia, la depressione e l’autolesionismo, alimentati secondo le scuole ricorrenti dalle tecniche sempre più condizionanti e lesive della psiche dei ragazzi adottate dai social media. La crescita dei social verificatasi nell’ultimo decennio sarebbe dovuta, secondo le scuole pubbliche, a metodi adottati dai social network che sfruttano la psicologia e la neurofisiologia dei giovani utenti per convincerli ad usare sempre di più e sempre più a lungo le loro piattaforme. Le scuole hanno deciso di agire attraverso vie legali perché secondo alcune ricerche nell’ultimo decennio  è aumentato del 30%” il numero di studenti che hanno manifestato sintomi di autoisolamento, autolesionismo e stati di ansia depressiva. Le scuole chiedono ai giganti della tecnologia non di eliminare i social media, ma di modificare il modo in cui operano, assumendosi la responsabilità dei danni causati dalle loro pratiche commerciali pervasive, condizionanti e spesso dannose per i giovani. A prescindere dal modo in cui la vicenda andrà a finire, l’azione legale sembra che abbia già indotto le Big Tech a dichiararsi favorevoli alla ricerca di soluzioni a tutela della salute dei loro utenti. Una palese ammissione di come i giovani che utilizzano i social media evidentemente non siano del tutto esenti da rischi.

Fonte: lindipendente.online