Vimodrone, giovane senegalese salva famiglia ucraina dall’incendio
Due donne ucraine, salvate dalle bombe russe, hanno rischiato di morire nell’incendio della loro a casa a Vimodrone, nel Milanese. Giovedì scorso all’interno dell’appartamento della famiglia Kovalchyk in via San Remigio si è sprigionato un vasto incendio. Il rogo è divampato vicino alla porta di ingresso, forse a causa di un corto circuito, tagliando di fatto ogni via di fuga. In breve tempo un acre fumo nero e le fiamme hanno avvolto l’intero edificio. Il destino ha voluto che proprio in quel momento nei pressi dell’immobile passasse il 25enne di origini senegalesi, Lamine Gaye, addetto alla sicurezza in un’agenzia milanese. L’uomo stava correndo a prendere la metropolitana per recarsi a lavoro quando ha sentito le urla provenire dal palazzo. Senza la minima esitazione ha preso in prestito una scala dai vicini, l’ha poggiata sul balcone e gradino dopo gradino, uno alla volta, ha portato a terra le due consuocere ucraine, il figlio di una delle due, il nipote e il cane della famiglia. Poi, ha salutato ed è sparito, di corsa in stazione, preoccupato solo di non far tardi a lavoro. Lamine Gaye è un ex minore non accompagnato cresciuto a Kayros, la comunità di don Claudio Burgio che ha sede in città. Ieri è stato rintracciato dal sindaco Dario Veneroni che ha voluto ringraziarlo di persona. Lamine è quello che si dice un cittadino modello, un esempio per tutti, una testimonianza autentica di come una piena integrazione sia possibile.
Fonte: ilgiorno.it