Rivoluzione nell’accoglienza: ad Andria si affittano case ai migranti

Si chiama “Dall’esclusione all’inclusione” il progetto che sta rivoluzionando il sistema di accoglienza dei migranti ad Andria, in Puglia. Una “rivoluzione” che si basa su tre principi: l’ordine, l’accompagnamento e la manutenzione. E’ così che don Geremia Acri, sacerdote della diocesi di Andria e responsabile della Casa di Accoglienza Santa Maria Goretti, è riuscito a fare affittare a centinaia di extracomunitari appartamenti di privati: per ognuno c’è un volontario che verifica periodicamente lo stato dell’abitazione e fa da garante sull’affidabilità, la puntualità dei pagamenti e il rispetto delle strutture. Così i cittadini andriesi proprietari di case hanno iniziato ad affittare le proprie abitazioni ai migranti. E’ un qualcosa di inedito e utopistico in un’Italia dove di solito prevale il razzismo. Il progetto vuole rompere il meccanismo perverso della povertà che alimenta la criminalità. Tramite un lavoro, e una paga dignitosa, un lavoratore può permettersi di prendere in affitto una casa e non vivere in un ghetto in situazioni di disumanità. Grazie a questo modello, numerosi lavoratori stagionali, che fino a qualche giorno fa alloggiavano in baracche di fortuna, riposando su giacigli improvvisati e zeppi di acari, con servizi igienico-sanitari al limite della decenza umana, vivono ora in un luogo sicuro, con un lavoro onesto. Il progetto nasce in seno all’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria, del quale don Acri è responsabile, in collaborazione con la Rete No Cap, l’Azienda Agricola Cantatore di Ruvo di Puglia e la Comunità Migrantesliberi.

Fonte: tgcom24.mediaset.it