Importante scoperta che consente di estrarre acqua dall’aria
Secondo le Nazioni Unite circa due terzi della popolazione mondiale deve lottare con la scarsità d’acqua. Un problema che può solo peggiorare per la crisi climatica. Uno studio che potrebbe rivelarsi fondamentale è l’utilizzo di materiali nanoporosi, in grado di estrarre l’acqua dall’aria. Il pioniere di tali ricerche è Omar Yaghi, un chimico giordano, naturalizzato statunitense che sta sperimentando da anni le strutture metallo-organiche nei deserti dell’Arizona e del Mojave. Il segreto è nei reticoli metallorganici (MOF – metal-organic frameworks) che sono stati sviluppati dal tuo team del Dipartimento di Chimica dell’University of California Berkeley e che gli sono valsi il Premio Balzan 2024. Secondo Omar Yaghi l’atmosfera contiene miliardi e miliardi di litri di vapore acqueo (13mila trillion) e che potrebbero essere liquefatti attraverso l’utilizzo dei MOFe dei COF (reticoli organici covalenti), che sono composti interamente da molecole organiche e non contengono metalli. Si tratta di materiali cristallini ultraporosi le cui strutture molecolari formano una rete tridimensionale di pori, che attirano specifici elementi che possono anche generare altre molecole. Questi materiali possono raccogliere acqua potabile dall’aria del deserto, senza alcun bisogno di energia oltre a quella del sole. Nel deserto dell’Arizona sono bastati MOF e due scatole di plastica e nessuna fonte di energia esterna per generare acqua durante il periodo più caldo e secco dell’anno. E questo perché i pori dei MOF riescono a far legare l’acqua in una modalità solida. Dopodiché basta semplicemente riscaldare i materiali a soli 45 ºC per rilasciare l’acqua dai pori e ottenere acqua pulita. E così attraverso l’affinamento dei materiali oggi è possibile ricavare 100 litri di acqua per chilogrammo di MOF al giorno. Si ottiene acqua ultra-pura, che supera gli standard statunitensi FDA (Food and Drug Administration) ed EPA (Environmental Protection Agency) per l’acqua potabile. Questa tecnologia funziona ovunque anche nei deserti, in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi periodo dell’anno.
Fonte: repubblica.it